martedì 16 settembre 2008

FLUO - Isabella Santacroce

*** (voto 3/4)
Autore : ISABELLA SANTACROCE
Edizione : Universale Economica Feltrinelli
Prima edizione Febbraio 1999

QUARTA DI COPERTINA: Un'adolescente alle soglie del suo diciottesimo compleanno. Un'estate a Riccione. Le notti, le discoteche, la spiaggia della riviera adriatica. La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di una sua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche, e in giro per luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degli adulti. Fluo, con il suo linguaggio inedito e contaminato e nel suo stile immaginifico, narra di storie di vita di giovani degli anni novanta, che vivono una loro esistenza accelerata, dissipatoria, talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori, iper-consumisti e super-omisti.

E' il secondo libro che mi capita di leggere di questa autrice, del primo non ho capito assolutamente niente... il che è confortante... di questo invece ho delle considerazioni da fare.
La scrittura non mi piace, forse non essendo più alla soglia dei 18 anni è un linguaggio che non mi si addice, ma lo trovo difficile da seguire, troppo spezzettato con parole inglesi e da marche conosciute di abbigliamento e quant'altro. La storia di per sè potrebbe essere più comprensibile se vivessi in una cittadina più grande, e se avessi qualche anno in meno. Gli eccessi raccontati in questo libro, anche immedesimandomi, o immaginandomi ai miei 18 anni, sono troppo "eccessivi". Quando per me il massimo dell'estremismo era portare gli anfibi, jeans sfilacciati e fumare la sigaretta in pubblico dimostrando una certa sicurezza, qui la "quasi normalità" è andare alle feste lesbo, prendere di tutto in fatto di droga, accettare passaggi dagli sconosciuti, non tornare nemmeno a casa, sfidare tutte le regole possibili, allora per me diventa un libro inconcepibile.
Da un'altra angolazione invece, è un libro che mi è piaciuto, perchè mi ha fatto sentire felice e fortunata che i miei eccessi fossero più contenuti, fortunata perchè i problemi famigliari descritti (o la totale mancanza di famiglia, che forse è diverso) non mi sono toccati, fortunata perchè ho saputo dire di no quando mi hanno offerto della droga, fortunata perchè ho ancora dei principi che la società non è stata in grado di risucchiare nel vortice della superficialità e della noia. Ecco, quando alla fine di un libro ti senti fortunata per tutto questo, allora forse è un libro da salvare.

***Ieri pensavo solo a correre, stanotte voglio non muovermi e guardare la luna color luce che arriva su questa riviera giovane mangiando un altro giorno mentre io quaggiù posso solo guardare e sperare che qualcosa sia successo e che qualcosa succederà prima che anche l'ultimo giorno che mi resta entri per sempre nella sua pancia.
Voglio che il mio cuore batta sempre e voglio la vita addosso, il cielo sopra, la sabbia sotto e l'amore sempre tra le mani come un gelato al limone mangiato in riva al mare in un pomeriggio di maggio quando il più bello sta per cominciare e continuare come prima, così veloce e così immortale.***

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