mercoledì 24 settembre 2008

IL MANGIALIBRI - Klaas Huizing

** (voto 2/4)
Autore : Klaas Huizing
Edizione : Neri Pozza Tascabili
Prima edizione 1996

QUARTA DI COPERTINA: Johann Georg Tinius, nato il 22.10.1764, morto il 24.09.1846, parroco di Poserna in Sassonia dalla memoria prodigiosa, bibliofilo incallino (poteva individuare con assoluta precisione la tipografia di provenienza dei libri in base all'odore della carta), arrestato nel 1813 con l'accusa di omicidio, destituito dalla sua carica e condannato in un processo indiziario a una lunga pena detentiva senza che mai confessasse i delitti che gli venivano attribuiti... Sulle tracce di quest'uomo singolare si pone un appassionato bibliofilo di oggi: Falk Reinhold che tra oscure allusioni e inaspettate rivelazioni, scopre che la terribile profezie del parroco è indirizzata a lui e riguarda il possibile tramonto del mondo civilizzato.

Chissà perchè ma mi aspettavo tutta un'altra cosa da questo libro. La storia di per sè potrebbe essere interessante, e se fosse stata sviluppata maggiormente lo sarebbe stata ancora di più. La cosa fastidiosa non è tanto che un capitolo narri la storia del parroco e il capitolo successivo la storia del bibliofilo moderno; non lo è nemmeno il fatto che tra questi capitoli si interpongano anche i "tappeti" (delle massime sulla scrittura/lettura), lo è piuttosto il fatto che l'autore parla direttamente con il lettore per mezzo di parentesi che interrompono continuamente la narrazione. Già è difficile seguire due storie contemporaneamente, se poi aggiungiamo questo, è come leggere un libro in ufficio con i colleghi che ti interrompono di continuo.
La scrittura poi non è del tutto scorrevole. Peccato perchè avevo grandi aspettative per questo libri.Irrimediabilmente deluse.

***PAG.23 - E' bello lasciare ai posteri buoni figli. Ma come i figli sono i discendenti del corpo, i libri lo sono dell'anima. I Tappeti contengono la verità intrecciata con i princìpi della filosofia, o piuttosto intessuta e nascosta in essi, come il gheriglio della noce nel suo guscio. Ma i Tappeti non offrono una scrittura artisticamente elaborata, destinata a venire esibita in pubblico. Mi limito a collezionare memorabilia per la mia vecchiaia, un mezzo contro l'oblio, un mero simulacro e una silhouette delle parole tangibili e viventi.***

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